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Veduta dell’Arco d’Augusto

Via Flaminia
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Nocera Umbra

FANO – INIZIO DELLA VIA ROMEA DELLA MARCA

LA VIA ROMEA DELLA MARCA

I grandi pellegrinaggi, iniziati intorno all’anno Mille, dalle popolazioni provenienti dal nord est dell'Europa, dalle regioni del Danubio, dall'Istria e dalla Romania, giungevano ad Aquileia.
Da questa località, una parte dei pellegrini proseguiva in direzione di Venezia, Ferrara, Parma per percorrere la Via Francigena in Toscana.
Altri proseguivano per Ravenna, Rimini con destinazione Brindisi o Roma.
La Via Flaminia fu una delle strade principali percorsa dai pellegrini provenienti dalla costa adriatica, diretti verso la Capitale. La consolare partiva da Rimini, passava nelle località di Cattolica, Pesaro, Fano ed entrava nella valle del Metauro, dove proseguiva per Calcinelli, Tavernelle, Fossombrone, Cagli e Cantiano.
Nel medioevo furono utilizzate alcune vie parallele alla Flaminia le quali attraversavano le alture circostanti. Una da Pesaro era diretta a Novilara, Carignano, Cartoceto, Serrungarina, Tavernelle e un’altra da Fano, saliva verso Sant' Angelo in Ferriano e proseguiva per Monte Maggiore, S. Ippolito e Fossombrone.
La viabilità della valle del Metauro fu condizionata dalla gola del Furlo, spesso inagibile e malsicura. Questa era evitata attraversando le località di Calmazzo, Fermignano e Acqualagna oppure la valle del Tarugo da dove s’indirizzavano le strade per Pergola, Suasa e Acqualagna.
Dalla valle del Metauro, attraverso la Romea, si raggiungeva Pergola toccando i castelli d’Isola di Fano, Montalto Tarugo, Cartoceto, S. Biagio e l'abbazia di S. Maria di Lastreto. Da questa località si poteva proseguire verso Cagli, abbandonare il diverticolo romano "Ab Helvillum-Anconam" nei pressi di Canneto, toccare il castello di Torricella, la pieve di S.Giovanni, i castelli di Frontone e di Capitale per raggiungere poi l'abbazia di S. Croce di Fonte Avellana dove esisteva un ospizio.
Dall'Avellana i viandanti potevano indirizzarsi a sud, verso i castelli di Leccia, Venatura, Castiglioni per raggiungere poi Sassoferrato, l'abbazia di S. Croce di Tripozzo e gli ospedali di S. Rocco e di S. Lucia in Rosella. L’ospedale di S. Lucia era collocato nell'antica città romana di Sentinum, nell'alta valle del Sentino, alla confluenza delle strade dirette alla gola del Corno-Scheggia, a Fabriano e ai passi appenninici passando nei pressi del castello di Coldinoce, della pieve di Coccore, del castello di Bastia e dell'abbazia di S. Cassiano in Valbagnola.
La strada da S. Cassiano proseguiva verso Campodiegoli, Cancelli, Campodonico, Salmaregia e raggiunto Orve, si raccordava alla consolare "Nocera per Ancona" che attraversava la valle del Potenza.
A Campodiegoli confluivano le vie provenienti da Fabriano le quali attraverso la valle del Riobono, risalivano il passo Croce d'Appennino ove esistevano l'ospedale di S. Lorenzo e l’abbazia benedettina di S. Maria prima sede, per poi giungere a Fossato di Vico.
A Cancelli pervenivano le strade dell'alta valle del Giano dove superavano la catena montuosa sul Valico di Fossato o di Valmare. In quei pressi erano stati costruiti nel XII secolo l'Abbazia di S. Maria , seconda sede, e l'ospedale della Rocca d'Appennino.
Nelle vicinanze di Campodonico sorgeva l'Abbazia di S. Biagio in Caprile con il relativo ospedale, punto di riferimento per chi proveniva da Esanatoglia, Attiggio e Gualdo attraverso il trivio di Lentino ed i passi di Serrasanta e Valsorda.
Nell'ultimo tratto, la Pedemontana incontrava i castelli di Salmaregia e Orve dove i viandanti trovavano accoglienza negli ospedali delle Chiuse di Teuzi e della pieve di S. Maria di Dubios.
Proseguendo poi per la consolare romana si superava il passo di Saramonte (Chiesa abbaziale di S. Croce), la Valle Feggio (ospedale di S. Lucia di Capo d'Arco), giungendo a Nocera e attraverso la via di Postignano e le Montarelle, si arrivava alla valle del Tescio e quindi Assisi.

FANO

Città marchigiana situata sulla costa adriatica, fu l'antica Fanum Fortunae romana. Cesare che ne scrisse nel "De Bello Gallico" la occupò appena passato il Rubicone.
Il tempio della dea Fortuna diede il nome e l'origine alla città.
Fu attraversata dalla via consolare Flaminia che favorì lo sviluppo del primo insediamento d’abitanti. Nel 540 Fano fu bruciata dai Goti , ricostruita dai Bizantini, divenne un centro della Pentapoli Marittima. Nel 1241 fu assediata e devastata da Federico II. Ebbe la dominazione di Manfredi, della famiglia d'Este, dei Malatesta e della Chiesa. Fu Vicariato sotto i Borgia e nel XVI secolo dai Della Rovere.
A Fano le principali attrattive artistico-culturali sono: il Palazzo della Ragione eretto nel 1299 in stile romanico, la Corte Malatestiana, il Convento del Santo d’Assisi, le chiese di S. Paterniano (1550), di S. Maria Nova, di Santa Maria del Suffragio, la Basilica Cattedrale (VIII secolo), la Basilica di Vetruvio con gli avanzi sotterranei del primo secolo d.C.
La Chiesa di S. Pietro in Episcopio: antichissima cattedrale paleocristiana, in cui è leggenda sia stato seppellito Bartolagi da Fano, deceduto in combattimento contro Attila nella difesa d’Aquileia.
L'Arco d’Augusto era la principale porta della città romana, innalzata prima del 9 d.C., insieme alle mura di Fano, è il varco monumentale della Flaminia che qui raggiunge il mare.